Lo scorso 30 Marzo, la società comScore ha presentato i risultati della ricerca “Cross Platform Future in Focus”, nella quale vengono affrontati i diversi trend che hanno caratterizzato il panorama dei media nel 2015 in America.

In primo luogo, l’analisi ha evidenziato un processo di convergenza tra TV e strumenti digitali, fotografando un contesto nel quale “nuovi” e “vecchi” media sono sempre più interconnessi, permettendo all’utente di accedere agli stessi contenuti tramite “schermi” diversi come non era mai accaduto finora.

Tra le tante considerazioni scaturite dalla ricerca, ce ne sono due sulle quali vale la pena soffermarsi: la prima è che Facebook resta saldamente al comando nella classifica dei social più utilizzati dagli utenti. La seconda è la rivoluzione nel modo di comunicare determinata dalla diffusione su larga scala degli smartphone.

Un contesto che porta con sé nuove sfide per gli addetti ai lavori nel settore del marketing e della comunicazione, prima tra tutte la necessità di individuare strategie comunicative in grado di sfruttare a pieno le potenzialità di tutti i canali disponibili e allo stesso tempo venire incontro alle nuove esigenze di versatilità e immediatezza degli utenti.

Venendo al primo elemento, il social network di Mark Zuckerberg mantiene una netta leadership sulle altre piattaforme sia per quanto riguarda il numero di utenti connessi, sia per il tempo che questi ultimi vi trascorrono. Si tratta di una supremazia attestata per tutte le classi di età, ma che raggiunge il suo picco in particolare nella cosiddetta generazione dei millenials, rappresentativa di quella fascia  che va dai 18 ai 34 anni. Questa larga fetta di utenti trascorre su Facebook più del doppio del tempo dedicato agli altri social network.

Interessante anche il dato relativo alle attività svolte durante il tempo in cui si è connessi. Su cinque minuti spesi online, almeno uno è dedicato interamente ai social network. I restanti quattro minuti si suddividono principalmente in attività di mailing e messaggistica istantanea tramite canali come Whatsapp e Messenger, entrambi di proprietà di Facebook.

In questo senso, la differenziazione del corebusiness della società di Zuckerberg è frutto della capacità di prevedere e quindi anticipare tendenze e comportamenti degli utenti come il secondo trend precedentemente elencato, cioè il sempre più frequente utilizzo degli smartphone e la conseguente esigenza di adattare la propria offerta di servizi a nuovi format comunicativi.

Gli smartphone sono stati veri e propri catalizzatori di un contesto che ha visto triplicare l’utilizzo dei media digitali dal 2010 a oggi. Sempre secondo comScore infatti, oggi gli utenti svolgono ben il 65% delle attività online proprio tramite cellulare, mentre di riflesso è in calo il tempo trascorso su desktop (dal 47% al 35%), tant’è che addirittura un quinto di quella generazione millenial precedentemente accennata non si collega più da pc.

Dati che lasciano riflettere e che non possono essere ignorati da tutti coloro che puntano a fare della comunicazione il primo strumento per raggiungere i propri obiettivi.

Per il mondo della politica e delle istituzioni così come per aziende e attività commerciali, saper comunicare online è ormai una condizione imprescindibile per sviluppare e rafforzare il proprio brand efficacemente così come per intercettare specifici bacini di utenza altresì irraggiungibili.

Per questo c’è g/Strategy.