Noi di G/Strategy parliamo spesso di scacchi per raccontarvi lo stile con cui interpretiamo il nostro lavoro. Ma non significa certo che non esistano altri ambiti dai quali trarre ispirazione. Il calcio, ad esempio, non è solo fisicità, estro e tecnica, ma anche ordine, strategia e disciplina. Il tutto condito da una giusta quantità di malizia agonistica nello sfruttare al massimo i passi falsi e gli errori dei nostri avversari. Un po’ come una campagna elettorale.

Ormai le televisioni trasmettono partite praticamente ogni giorno, collegandosi con qualsiasi angolo del mondo. Nonostante ciò, non era mai successo di vedere quanto accaduto domenica nella partita di Championship inglese tra Huddersfield e Sheffield, terminata con il risultato di 1-0 per gli ospiti. Una vera e propria “fuga di informazioni”, di quelle che nel nostro mondo fanno cadere governi e dimettere politici, e che in questo caso ha fatto capitolare la squadra di casa.

Tutto accade a dieci minuti dalla fine: le squadre sono sullo 0 a 0 e lo staff tecnico dell’Huddersfield passa ai giocatori il famoso “pizzino” (altra analogia con la politica) con le ultime indicazioni tattiche.

I giocatori cominciano a far circolare le informazioni top secret, quando a un tratto un’interferenza che risponde al nome di Ross Wallace si inserisce nel flusso comunicativo della squadra di casa. Un rapido colpo di mano, un’occhiata veloce e il gioco è fatto, roba che il cyberattacco russo al comitato di Hillary Clinton sembra roba da dilettanti.

Adesso per lo Sheffield è tutto più semplice. Le mosse dell’avversario (e i suoi punti deboli) sono ben chiare e la partita, dopo lo stallo iniziale, si indirizza verso la vittoria dello Sheffield. Al novantesimo il risultato è di 1-0 per gli ospiti.

Forse si è trattato di un caso, forse la partita sarebbe finita allo stesso modo anche senza la bravata di Wallace. Ma ci piace pensare che la “fuga di informazioni” sia stata un elemento decisivo così come lo è spesso stata in numerosi contesti politici e comunicativi.

Ci vengono in mente le parole di uno dei principali esperti di comunicazione politica in Italia, Mario Rodriguez, che a proposito delle campagne elettorali ha detto: “Molto spesso, le campagne si vincono per errori degli avversari, non per meriti propri”. Forse è il caso che anche i giocatori dell’Huddersfield tengano bene a mente questa frase quando si passeranno il prossimo pizzino.