Con l’eliminazione dell’indirizzo “beppegrillo.it”, il fondatore del Movimento Cinque Stelle esce ufficialmente e definitivamente dal simbolo della sua creatura. Proprio ieri, infatti, si è concluso l’iter burocratico per la modifica del logo del partito che era stato avviato il 17 novembre 2015 tramite votazione online degli iscritti al blog del comico.

Non possiamo dire con certezza se questo sia il primo passo di una nuova strategia di marketing o semplicemente la diretta conseguenza derivante dalla volontà del fondatore del movimento di ritirarsi dalla scena politica (ma che nel frattempo mantiene la proprietà del logo, con la possibilità di accordarne o toglierne l’utilizzo).

Certamente però, i tempi e le modalità dell’operazione, sommati ad altri indizi, fanno propendere per la prima opzione. E in effetti l’adozione del nuovo simbolo può costituire l’input di un più complesso piano di riposizionamento del partito.

Rafforzano ulteriormente questa tesi le dichiarazioni rilasciate da Casaleggio pochi giorni dopo il voto online che ha parlato della necessità di svincolare il movimento dai propri fondatori per evitarne la morte, suscitando facili quanto audaci paragoni con ascesa e declino del berlusconismo.

A questa necessità potrebbe sommarsi il bisogno di rinnovare l’immagine di un partito percepito da larga parte dei suoi detrattori come dittatoriale e becero.

Elementi comunemente ricondotti proprio alla figura di Grillo e che verrebbero sostituiti dall’approccio più formale e pacato (ma non per questo meno determinato e intransigente) rappresentato da quell’entourage che ha ormai alle spalle un’esperienza politica consolidata e che fa a capo a figure come Di Battista e Di Maio.

Ma anche un ennesimo tentativo di apertura oltre la dimensione dove il Movimento Cinque Stelle ha avuto le sue origini, il blog, che fa eco alle sempre più frequenti apparizioni in televisione dei pentastellati registrate nell’ultimo anno.

Una fase di transizione tutt’altro che immediata, ma condivisibile dal punto di vista di una realtà che ha tutte le intenzioni di presentarsi ai prossimi appuntamenti elettorali come alternativa credibile di governo, sia a livello locale che nazionale.

Per il momento si tratta di ipotesi che solo il tempo potrà smentire o confermare. Servirà infatti che al restyling del simbolo seguano azioni e cambiamenti nello stile comunicativo altrettanto tangibili. In questo senso, ne siamo certi, Casaleggio non si farà aspettare.