Mancano ormai poche settimane a uno degli appuntamenti cruciali per il futuro della Francia e dell’Europa intera: le elezioni presidenziali si terranno il 23 aprile (primo turno) e il 7 maggio (secondo turno) e la corsa di Marine Le Pen, che rappresenta la deriva più nazionalista all’interno del panorama politico francese, pare continuare senza ostacoli.

Se la candidatura di Francois Fillon sembrava poter arginare questo scenario, il suo recente richiamo a giudizio per il cosiddetto “Penelopegate”, l’indagine riguardante gli incarichi di collaborazione parlamentare dati a moglie e figli, rischia di comprometterne la candidatura all’Eliseo.

A oggi stanno pesando inchieste giudiziarie anche su Marine Le Pen, ma la candidata del Front National ha risposto ai magistrati che non si farà interrogare fino alla conclusione delle elezioni politiche.

Nel frattempo la campagna elettorale della convinta antieuropeista continua a dimostrarsi molto efficace per quanto riguarda la sua strategia comunicativa.

In molti si chiederanno come la linea politica di Le Pen, costituita in primis da una rigida visione antieuropeista e una forte opposizione alle politiche migratorie, sia riuscita non solo a creare consenso all’interno del suo Paese, ma anche a diventare un punto di riferimento per molti partiti di destra e estrema destra europei.

Uno dei fattori alla base di questo successo può essere attribuito alla presenza di Florian Philippot nella vita di Marine Le Pen, che si fida così profondamente del suo giudizio da non prendere mai una decisione senza prima averlo consultato.

Vicepresidente del Front National e attuale consigliere più vicino alla leader del partito, Philippot riveste a oggi diversi incarichi, rappresentando una figura poliedrica con alcune sfaccettature apparentemente in contrasto con la natura della sua corrente politica di riferimento che lo hanno reso un elemento di netta rottura con la storia del partito.

  1. È GIOVANE, È UN CONSIGLIERE E UN VICEPRESIDENTE
    A 35 anni Florian Philippot riveste non solo la funzione di braccio destro di Le Pen, ma è anche uno dei 5 vicepresidenti del Front National. Ha inoltre dimostrato una naturale predisposizione per le apparizioni televisive, diventando così il volto mediatico del Partito. Un particolare non da poco, visto che Philippot rappresenta la linea più moderata e minoritaria in contrasto con l’ala conservatrice del Front National.
  2. DURANTE L’UNIVERSITà HA RIFIUTATO I TIROCINI PRESSO LE ISTITUZIONI EUROPE
    Laureato all’Ena (l’École nationale d’administration che ha formato molti politici e funzionari francesi), al momento di scegliere il tirocinio universitario Philippot ha deciso di evitare le istituzioni europee perché le giudicava anti-democratiche e illegittime, optando invece per un posto all’Ambasciata francese a Copenaghen. Questo dato rimane perfettamente in linea con la sua attuale visione contraria all’Unione Europea e favorevole alla ‘Frexit’, il primo elemento di incontro tra lui e Marine Le Pen nonché una delle possibili conseguenze della Presidenza lepeniana.
  3. È OMOSESSUALE
    Florian Philippot è dichiaratamente omosessuale all’interno di un partito il cui fondatore, nonché padre di Marine, Jean-Marie Le Pen, definì l’omosessualità “un’anomalia biologica e sociale”. Una scelta che può apparire controversa, ma che in realtà negli ultimi anni è stata di forte supporto per l’apertura del Partito verso i diritti civili e per la quale Marine Le Pen sta raccogliendo maggiore supporto dalla comunità lgbt.
  4. STA FACENDO UN’OPERAZIONE DI REBRANDING DEL PARTITO
    Il consigliere ha risanato l’immagine del Front National mitigandone l’immagine estremista, smorzando la retorica violenta e ampliando il consenso elettorale. Una sorta di de-demonizzazione contro le tesi negazioniste di Le Pen senior e che ha portato la rimozione delle dichiarazioni xenofobe e antisemite rispetto agli altri movimenti politici di destra europei.
  5. HA SPINTO L’ESPULSIONE DI JEAN-MARIE LE PEN DAL FRONT NATIONAL
    Quasi a voler dare un taglio netto col passato e definire ancora meglio il profilo di Marine, Philippot si è dimostrato un uomo chiave per la clamorosa decisione di allontanare il fondatore del partito e padre della leader nel 2015. L’occasione è stata una dichiarazione molto forte di Jean-Marie Le Pen in cui ostentò idee filo naziste e negazioniste.

All’interno della campagna elettorale per le presidenziali francesi, il suo intervento è particolarmente evidente già nello slogan Marine2017: un messaggio chiaro e conciso che rappresenta la leader prima del suo stesso partito. Una definizione che ritroviamo perfettamente raccontata anche nel recente spot ufficiale della campagna presidenziale del Front National:

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Un supporto, quello di Florian Philippot, che in definitiva si dimostra giorno dopo giorno particolarmente decisivo per la sfida primaria e più complicata che l’attuale europarlamentare Le Pen deve superare per arrivare all’Eliseo: trovare il delicato equilibrio nel trasmettere gli ideali del suo partito, arginandone i valori più rigidi ma senza perdere identità e elettori.